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Il legno in architettura e nell’edilizia

GaS Studio

Capitolo1_Preambolo


André Straja e Giacomo Sicuro sono i due soci di GaS Studio, uno degli studi di progettazione che sta introducendo, con più energia in Italia, l’utilizzo del legno come materiale da costruzione.



André Straja - GaS sTudio Founder
Rendering dal progetto "S2C" by GaS Studio - Milano


Il mondo sta cambiando e impone una riflessione profonda su cosa stiamo facendo al nostro Pianeta e sugli strumenti per tornare in armonia con l’ambiente.

Il settore edilizio, infatti, è responsabile del 40% dell’inquinamento globale. L’architettura e l’edilizia hanno quindi un ruolo decisivo per riprogettare le città del futuro e per dare vita a una nuova era di crescita sostenibile.


Uno dei principali alleati di questa nuova tendenza verso un’architettura sostenibile è sicuramente il legno. Oggi il suo utilizzo nei progetti non è solo a fine estetico e decorativo, ma lo rende protagonista della struttura dell’edificio.


Per GaS Studio non si tratta certo di un materiale sconosciuto. "Decenni fa lo abbiamo utilizzato, per l’edificio in via della Chiusa a Milano che grazie ai frangisole in legno è un oggetto contemporaneo in armonia con gli edifici di epoche diverse che costituiscono la cortina della via. In tempi più recenti, con il progetto Green Place, a viale Certosa, abbiamo dato vita all’unico edificio in Italia con facciate in bambù. E attualmente abbiamo in costruzione una torre nel cuore di Milano progettata come una tradizionale struttura travi-pilastri, ma in cui lo "scheletro" della torre è caratterizzato dalla presenza di colonne, travi e solai di legno." - A. Straja


GaS Studio può inoltre contare sul supporto della sede americana di Berkeley (CA) che ha una grandissima esperienza con edifici interamente progettati e costruiti in legno. "Penso ad esempio a Portola Valley Town Center, il centro civico interamente in legno, in  cui più della metà è legno riciclato, che è inoltre un esempio di edilizia sostenibile anche per aver raggiunto la certificazione Leed Platinum. Oppure a Saint Stephen's Episcopal Church, un progetto di ampliamento realizzato in legno sia per le strutture sia per la facciata esterna che ha ricevuto ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti come quello da parte del gruppo AIA Est Bay.


Consulenti che spiegano al cliente la contrattualistica
Portola Valley Town Center By GaS Studio - USA

Capitolo 2_Il legno: flessibile, sostenibile, resistente.


I vantaggi di utilizzare il legno in architettura sono molteplici e sono il segnale di un modo di costruire sempre più attento alla sostenibilità e al rispetto e la cura del nostro Pianeta.

Il legno consente soluzioni architettoniche a basso impatto ambientale, resistenti ed efficienti dal punto di vista energetico.


Rispetto ad altre modalità di costruzione, gli edifici in legno offrono un vantaggio decisivo per i contesti urbani densamente popolati, poiché possono essere prefabbricati garantendo la realizzazione rapida del progetto indipendentemente dalla stagione e dalle condizioni atmosferiche. Grazie alla sua leggerezza, il legno permette interventi innovativi nell'ambito dell'ampliamento dei patrimoni edilizi, dell'addensamento di spazi residenziali e della riqualificazione degli edifici.


Capitolo 3_Grandi qualità naturali per un’architettura sostenibile.


Si può facilmente intuire che il legno sia un materiale che impatta meno sull’equilibrio ambientale. Ma anche i numeri lo dimostrano. Il legno costa 1Mj/t di energia primaria di produzione contro i 4 Mj/t del calcestruzzo armato, i 60 dell’acciaio, fino ai 250 dell’alluminio. Inoltre,  la produzione del cemento, per esempio, rilascia nell’atmosfera una quantità di CO2 in un rapporto di quasi uno a uno. Mentre il legno cresce nelle foreste, che trattengono l’anidride carbonica.

Il legno è un materiale che a differenza di altri nasce con dei crediti di carbonio, richiede minori energie per la trasformazione e inquina meno. In più è totalmente riciclabile, contribuendo a quei processi di economia circolare, raccomandati per la salvaguardia del Pianeta.

 

Ma c’è di più. Progettare e costruire in legno, come sappiamo,  contribuisce a ridurre la concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Il legno, infatti, è prodotto dalle piante attraverso la fissazione della CO2. Studi scientifici hanno dimostrato che in un metro cubo di legno sono contenuti circa 900 kg di CO2.


Questo significa che realizzando una semplice casa ecologica a due o tre piani in cui utilizziamo circa 80 metri cubi di legno, abbiamo un vantaggio pari a circa 72 tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera, e questo per tutta la durata di vita dell’edificio. Uno studio della University of Wisconsin, evidenzia che i prodotti in legno potrebbero arrivare ad intrappolare annualmente circa 440 milioni di tonnellate di CO2 a scala globale, una cifra pari alle emissioni annue del Brasile.


La scelta del legno è quindi sensibilmente più vantaggiosa, a patto che l’utilizzo del legno sia equilibrato con il mantenimento e la ricrescita delle foreste. In Europa, per adesso, siamo tra i virtuosi, la ricrescita è di 776 milioni di m³ ogni anno, con un prelievo di soli 490.

Occorre tenere presente però che i materiali più recenti sono agglomerati di piccoli pezzi di legno e colla. Non occorre più quindi tagliare gli alberi secolari, ma si può operare tranquillamente con alberi più piccoli piantati allo scopo.


Le foreste americane producono attualmente più di 80 milioni di metri cubi di legname segato all'anno, ottenendo così la palma di maggiori produttrici a livello mondiale. Circa il 10% di questo legname viene esportato oltremare. La moderna gestione forestale assicura non solo la sostituzione degli alberi abbattuti, ma che ogni anno il legno che cresce nella foreste statunitensi sia maggiore di quanto ne viene prelevato. Il risultato è che l’attuale patrimonio boschivo degli USA è assai più ampio rispetto a  70 anni fa. Ogni anno gli Stati Uniti piantano 1,6 miliardi di plantule, equivalenti a 4,4 milioni di alberi per ogni giorno dell'anno.



Lavorazione del legno


Anche il Canada possiede un sistema di certificazione basato sulla norma riconosciuta a livello internazionale ISO 14001 Environmental Management System (Sistema di Gestione Ambientale). Si tratta di una norma che regola una serie di standard ambientali che, una volta applicati alla gestione sostenibile delle foreste, diventano la bussola di riferimento dei tre principali standard di certificazione:


  • Canada’s National Sustainable Forest Management Standard (CSA)

  • American Forest & Paper Association’s Sustainable Forestry Initiative (SFI)

  • Forest Stewardship Council’s Principles (FSC)


Quando facciamo l’esempio del Canada, sappiamo che per un territorio così esteso è fin troppo facile primeggiare nei parametri cosiddetti estensivi (quelli cioè che dipendono dalla grandezza del sistema): 32milioni di ettari protetti (una superficie simile a quella dell’intera Germania), 93 milioni di ettari di foresta certificati, pari al 40% circa dei 234 milioni di ettari destinati ad uso commerciale (appena un quarto del totale). Quindi, nel caso del Canada è più utile valutare i parametri intensivi (ovvero quelli che non dipendono dalla grandezza). Il Canada ha saputo conservare fino ad oggi il 91% della superficie forestale originaria (primato nel mondo), mantenendo il 94% di questo patrimonio sotto controllo pubblico, azzerando l’indice di deforestazione e pareggiando il rapporto tra alberi abbattuti/ripiantati.

Detto ciò, è evidente che i Paesi che hanno una più solida tradizione nell’utilizzo del legno per la costruzione degli edifici sono Stati Uniti e Canada. Già da decenni in quei Paesi si edifica con la tecnica del Balloon Frame, un sistema costruttivo in legno caratterizzato dalla leggerezza e dalla stabilità.


Gli esempi non mancano: dal “Wooden Skyscraper” di Stoccolma al “Big Wood” di Chicago, dallo “Stadthaus” di Londra al “Tall Wood” da trenta piani in Canada.

Sono progetti che costituiscono dei modelli rilevanti per la sostenibilità; oltre a un massiccio utilizzo del legno questi grattacieli contemporanei sono alimentati con pannelli solari, dotati di sistemi di recupero dell’acqua piovana e giardini pensili, esteticamente affascinanti ed energicamente sostenibili.


In Italia, la nostra previsione per il futuro è che assisteremo a una crescente ibridazione dei materiali, con strutture principalmente di legno ma con elementi di acciaio e di cemento integrati.



un architetto eseguo uno schizzo per un complesso residenziale
Big Wood Building - Chicago

Capitolo 4_Performance di isolamento, resistenza, resilienza. Il legno protagonista di un’evoluzione tecnica.


In Italia bisogna ancora lottare contro qualche resistenza a costruire in legno. Questo deriva dal fatto che utilizzare il legno porta a realizzare pareti in cartongesso che spesso “suonano a vuoto”, portando a pensare che l’edificio sia di scarsa qualità.


Oggi l’impiego di compensati hi-tech permette la realizzazione di pareti ultra-rigide e isolanti e la conseguente costruzione di intere sezioni delle abitazioni in fabbrica, velocizzando le tempistiche e migliorando la qualità. Una struttura in legno, grazie alle sue proprietà di flessibilità, è anche molto adatta per la sicurezza anti-sismica, e, sempre per la stessa caratteristica, è adattissima per dotare l’edificio di grande resistenza al vento.


Il legno presenta straordinarie caratteristiche meccaniche. Infatti, è in grado di assorbire senza danni anche forze e sollecitazioni importanti. Naturalmente elastico, il legno sopporta bene una piccola deformazione ed è quindi particolarmente adatto per le costruzione in aree sismiche. L’edificio in legno inoltre non è mai un corpo monolitico, ma formato da diversi elementi uniti tra loro attraverso connessioni meccaniche che, se ben progettate, contribuiscono ulteriormente a dissipare l’energia sprigionata dal sisma.


Il legno, inoltre,  è un materiale con buona caratteristiche isolanti termiche e acustiche. La conducibilità termica di questo materiale è inferiore di circa 10 volte a quella de calcestruzzo, garantisce cioè un maggior isolamento. Ne consegue che il legno, utilizzato come materiale da costruzione o per rivestire le pareti, permette di ridurre la possibilità di ponti termici, con un maggior risparmio energetico e quindi economico.


L’eccezionale valenza termica del legno è data anche dalla tecnica costruttiva. In genere si tratta di realizzare pareti con una pelle esterna multistrato, con all’interno una struttura in cartongesso e lana di vetro e una ulteriore pelle interna in legno. Questo impedisce il formarsi di ponti termici che sono causa di muffe e infiltrazioni in altri tipi di costruzioni.


In più, cosa che molti non crederebbero, il legno offre una buona resistenza al fuoco. Il legno da costruzione, infatti è chiamato “ Heavy timber construction”. Significa che è un materiale pesante, di grande dimensione. In caso di incendio è solo la parte esterna del legno che brucia, creando carbone, e isolando la parte interna che diventa molto resistente. In Giappone c’è una grande tradizione nell’utilizzo di assi di legno bruciate per isolare e rifinire l’immobile.


Si potrebbe concludere dicendo che il legno risulta un materiale da riscoprire come altre metodologie costruttive dei tempi passati, soprattutto per progetti residenziali, che possono rivivere in questa era di attenzione ecologica; penso ad esempio a case costruite con balle di fieno e struttura in legno; o all'utilizzo del cartone in architettura, magari ispirandosi a Shigeru Ban, l'architetto giapponese che già nel 1957 impiegò degli elementi in cartone riciclato sia come elementi divisori (pareti divisorie o di arredo) che come componenti strutturali.

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